giovedì 8 febbraio 2007

la prima volta non si dimentica mai....

oggi per la prima volta nella mia vita ho preso parte ad un esame....
dall'altra parte della barricata.....stavolta.....
un'emozione incredibile...
durata giusto l'attimo che l'orda barbarica mi travolgesse nell'entrare in aula....
le solite cose..
controlla che non copino, che non parlino.....
controlla le identità...insomma normale amministrazione.
poi d'un tratto ricado risucchiato in un vortice emozionante....
una vocina calda, gracile, dolce (ne sono sicuro, era quella di un angelo, no...dico a prescindere) richiama la mia attenzione: "professore, mi scusi, le posso chiedere una cosa?"
e che te lo dico a fare!!!! non si è capito niente più!!!!!!
mi aveva chiamato professore!!!!!
che emozione!!!!!!
che bello!!!!
:D:D:D:D ........
altre volte nella vita mi avevano chiamato professore..., anzi a dire il vero Prufessò. Capitava al ristorante dove mi rompevo il culo 14 ore al giorno per poco più di 60 euro....
il vecchietto, il padrone insomma, non che cognato di Alfieri...noto cammorrista degli anni '80
diceva che io somigliavo 'o professore e vesuvian....inoltre facevo (nel senso di frequentavo) le scuole alte (nel senso di livello di istruzione, non di altitudine....), e quindi aveva preso a chiamarmi così......
e che ci vuoi fare è una vitaccia.....
ma oggi no, è stato diverso, oggi ero lì, ma dall'altra parte della barricata.
oggi ai miei occhi ( dico sempre la baraonda di gente che mi ha investito appena le porte dell'aula si sono aperte), erano tutti dei teneri bimbetti, di quelli che si vedono la mattina fuori le scuole, ognuno nel suo banchetto, secondo quell' che è stato un ordine imposto..... anche se è stata una lotta tra chi voleva copiare, tra chi voleva parlare.... e tra chi pensando di fare uno sguardo "sguencio" (mia tipica espressione per indicare uno sguardo accattivante) rivolto alla mia persona, credeva di fare i fatti suoi. E no, questo proprio no.
giro tra i banchi, nell'aula....
ad un tratto mi fermo, prima che mi venga il mal di testa e vedo quello che una volta era il mio posto, quello dove mi sedevo per fare l'esame.....
sceglievo sempre lo stesso posto. fila destra primo banco posto esterno....perchè così nessuno mi poteva ditrarre. pensavo:" cacchio sto davanti, non mi rompono il cazzo... "
questa è stata la prima equazione non soddisfatta. puntualmente si sedeva qualcuno dietro di me che a 10 minuti dalla fine degli esami mi diceva: "scusa, mi passeresti l'ultimo esercizio?"
è risaputo che l'ultimo esercizio è sempre quello più rompicoglioni, per intenderci quello da 4 facciate di foglio protocollo.....e allora pensavo: "ma come io sto al primo banco ad uno sputo dal prof. ma con quale coraggio!!!!" e qualche volta mi sono anche incazzato, data l'assurda insistenza....
oggi il mio posto era occupato, c'era una dolce e giovane signorina, minuta e carina nell'aspetto e nei modi. è stata lì tranquilla a fare il suo dovere, composta, desiderosa di dimpostrare tutto il suo sapere....
ed indovinate a 10 minuti dalla fine a chi ho dovuto cazziare per far in modo che la lasciasse in pace......

3 commenti:

Freeariello ha detto...

Bellissimo racconto... credo di sapere in parte quello che hai provato. Chissà se piano piano ti trasformerai in "AssistenteKazzimma" pure tu! ;-)

pigliapost ha detto...

Ahhh, ti assicuro che altro che assistente cazzimma... queli ci nascono così, e non hanno bisogno di diventarlo dopo. Auguri per gli orali a seguire...

giuli@ ha detto...

anche io la prima volta che sono andata come dottoranda a un esame scritto, "dall'altra parte della barricata", ero emozionatissima..
ora ci ho fatto l'abitudine ma alla fine della giornata di esami sono in genere arrabbiatissima col mondo, sfinita e preoccupata perché sto diventando sempre più severa, anche se solo con quegli studenti che copiano spudoratamente e abbondantemente guardando noi poveri dottorandi con aria di sfida.. :(